Il secondo dato di fatto è che le amministrazioni locali sono tenute per legge a promuove e supportare (per esempio, attraverso il finanziamento pubblico) la costruzione di moschee (così come di chiese di Scientology). Tutti i luoghi di culto, infatti – e non soltanto le chiese cattoliche – sono considerati tecnicamente opere di urbanizzazione secondaria (al pari, per esempio, di parchi, scuole e impianti sportivi). Questo, molto semplicemente, significa che, trattandosi di beni di rilevanza collettiva, questi luoghi dovrebbero essere realizzati dalle amministrazioni comunali in risposta ai bisogni della popolazione insediata nel proprio territorio. E ciò indipendentemente dalla religione professata da tale popolazione insediata. Il terzo dato di fatto è che la presenza musulmana in Italia non è un fenomeno reversibile. Si consideri che, oggi, in Italia, risiedono circa 1,5 milioni di musulmani. La maggior parte di questi non si trova in Italia temporaneamente; al contrario, ha l’intenzione di rimanerci per tutta la vita. La presenza musulmana nel nostro paese è per di più un fenomeno destinato a crescere nei prossimi decenni. Ciò è legato non solo agli apporti dei flussi migratori (quelli che la Lega Nord vorrebbe bloccare, ammesso che sia possibile), ma anche alla crescita endogena (quella delle cosiddette