Il paper analizza la connessione tra le strategie demografiche israeliane per Gerusalemme e le politiche di governo del territorio nella città, relativamente alla questione specifica dell’abusivismo edilizio nella parte orientale della Città Santa. La tesi è che Gerusalemme è oggetto di una “guerra a bassa intensità”, i cui obiettivi demografico-territoriali, tipici di quella che può essere definita un’“etnocrazia urbana”, sono perseguiti mediante pratiche e politiche di planning. La prima parte del paper si concentra sulla lettura delle caratteristiche demografiche di Gerusalemme, mentre la seconda si occupa delle politiche urbane messe in campo dalla Municipalità – nello specifico in relazione all’edilizia residenziale e al problema dell’abusivismo edilizio a Gerusalemme Est – mostrando come esse si articolino lungo una linea di discriminazione etnica nei confronti della popolazione arabo-palestinese. La natura del saggio è intenzionalmente prettamente descrittiva, demandando a brevi sezioni, introduttiva e conclusiva, la definizione del quadro teorico-interpretativo di riferimento.